Redazione
Anna Seggi, con la sensibilità e la competenza che abbiamo imparato ad apprezzare nei suoi primi articoli scritti per il Talamo, in una conversazione davanti al pianoforte dal tono semplice ed informale ci invita a prendere confidenza con la musica e dimestichezza con l’ascolto, superando quel timore che spesso accompagna l’approccio alla musica colta e lasciando che le emozioni fluiscano in noi fino a capire qualcosa di più di noi stessi. La musica può rappresentare un eccezionale strumento di introspezione.
Nella stessa occasione, a telecamera spenta Anna Seggi ci ha detto:
«Trovo la musica una forma di ordinamento mentale che ci dà la possibilità di tornare sopra le nostre cose, vederle e riappacificarci con noi stessi. Questa forma, così ordinata, che arriva finalmente ad una forma pacifica, personalmente mi aiuta indirettamente anche a mettere apposto tante cose che nei miei pensieri non hanno quest’ordine, sono caotici, confusi spesso. Quindi vedo da una parte qualcuno che mi dice dai, su… non c’è solo quella confusione lì, c’è anche questo strumento, c’è anche la possibilità di mettere ordine senza violenza, senza la volontà di sostituire niente. La musica mi indica una strada, una strada di equilibrio.»
Letture:
- Pierre Boulez, Jean-Pierre Changeux, Philippe Manoury – I neuroni magici. Musica e cervello – Carocci Editore
- Stanislas Dehaene – Imparare. Il talento del cervello, la sfida delle macchine – Raffaello Cortina Editore