Redazione
Con questo affascinante intervento Franco Bettiol ci offre la possibilità di riflettere su cosa succede alla nostra percezione quando tutti i sensi sono sollecitati contemporaneamente. Lo fa attraverso il racconto e le immagini di alcune serate in cui musica, poesia, colori, e profumi sono state mescolate per offrire alla coscienza di chi era presente sensazioni estetiche irripetibili.
Perchè sinestesia? Cosa significa sinestesia?
Alla lettera “percepire insieme”, nello specifico si parla di sinestesia quando una persona riesce ad associare una sensazione, ad esempio visiva, a un’altra sensazione, ad esempio uditiva o gustativa e viceversa. Chi è che non ha mai provato l’aspro in bocca vedendo strizzare un limone? Anche questo è un esempio di sinestesia, di contaminazione dei sensi.
Secondo alcuni la sinestesia è una qualità speciale di alcuni individui, secondo altri viene considerata addirittura una situazione patologica, una sorta di malattia.
Io sono dell’avviso che originariamente gli organismi viventi percepissero la realtà esterna in un modo totale, come è ancora oggi nei bambini, poi con la crescita le percezioni sensoriali vanno perfezionandosi ma al tempo stesso si dimenticano, si perdono i legami fra i vari sensi. E’ come se l’unità della percezione originaria si frantumasse nei diversi aspetti sensoriali.
Nota e sfruttata fin dall’antichità, la ricerca di abbinare diverse sensazioni è stata studiata, approfondita e sperimentata in particolare dai poeti e musicisti francesi di fine ottocento, primo novecento nonché dal compositore russo Skriabin, che ne ha fatto la sua poetica musicale, con lo scopo di ottenere una forma d’arte in grado di ricreare una percezione unitaria ed universale.
La ricerca degli abbinamenti di suoni con colori e profumi ha lo scopo infatti di ottenere e quindi trasmettere una sensazione più completa e coinvolgente.
Come si applica nella pratica questa idea di sinestesia ?
Le percezioni sensoriali hanno un profondo effetto su di noi, più grande di quello che normalmente pensiamo; tutti noi riusciamo ancora ad abbinare la vista del rosso con la sensazione di calore e vitalità, non a caso il rosso è il colore del fuoco e del sangue, e la sua visione si manifesta ad esempio con un aumento delle pulsazioni cardiache, con una maggiore aggressività; per contro il colore verde ed il blu portano rilassamento, rallentamento delle pulsazioni cardiache. Vediamo, facendo riferimento ad alcune mie composizioni, come si possono abbinare i colori alla musica: se ad esempio un brano musicale deve riprodurre la spensieratezza, i sogni, la voglia di vivere della giovinezza, “Metamorfosi: il giardino delle farfalle” per pianoforte solo, si sceglieranno e si abbineranno i colori giallo, bianco, celeste;
se per contro vogliamo creare un’atmosfera di maggiore intimità, come ad esempio in “Romanza in REb maggiore”, si sceglierà il buio rischiarato soltanto dalla luce di candele che si riflettono verso il pubblico grazie a dei pannelli specchiati montati su quinte girevoli;
se poi vogliamo evidenziare la naturale sensualità di “Soleil et chair I” (testo di A. Rimbaud) useremo i colori caldi dell’arancio, rosso ed anche del giallo: nella frenetica vita adulta l’uomo oggi ha perso il contatto con la natura, non si sente più parte integrante di essa, ha perso il legame con la spiritualità che la pervade. A. Rimbaud in alcune sue poesie ha vissuto fino in fondo questo disagio e in “Soleil et chair I” manifesta il profondo desiderio, il profondo anelito alla riunione (panismo, panteismo), il rimpianto per questo mondo idilliaco, forse definitivamente perduto e, staccandosi da tutte le convenzioni e costruzioni che l’uomo ha creato nella società, sfocia in una sorta di estasi dei sensi.
Anche la proiezione di sequenze di immagini, storie in immagini, appositamente elaborate per rappresentare la musica, possono aiutare ad immergersi completamente in un viaggio emozionale attraverso i vari stati d’animo, i vari momenti, i vari “frammenti” della nostra vita (“L’ultima tentazione” e “L’attesa”).
Non meno importante l’abbinamento fra musica, colori e profumi: meno intuitivo, più difficile da comprendere, conosciamo tuttavia alcune essenze per la loro azione tonificante e corroborante (rosmarino, noce moscata), altre per il loro effetto inebriante e sensuale (essenze speziate, floreali), altre richiamano una sensazione di fresco e pulito (ad esempio limone, menta), altre ancora hanno un effetto calmante e sedativo (lavanda, fiori d’arancio, gelsomino). Per tale motivo si sceglierà una fresca fragranza di thè verde per rappresentare un mattino in riva al mare: mentre sta nascendo un nuovo giorno, una leggera brezza increspa l’acqua del mare dove tutto è potenzialità, concepimento, dove ha avuto origine la vita e l’evoluzione di tutto il mondo vivente (“Eterno movimento, eterno ritorno: acqua” per pianoforte)
Possiamo diffondere un profumo speziato-floreale per “La vie anterieure”, violoncello, arpa, flauto e voce, testo di C. Baudelaire tratto da “Les fleurs du mal”, ambientato in un porto orientale fuori dal tempo, di fronte ad un tramonto di mille colori sul mare.
Potremo infine odorare un profumo di fiori d’arancio per accompagnarci nella dolcezza del riposo durante l’ascolto del brano pianistico “Notturno”, di colore azzurro notte.
Letture:
- Roberto Lupi – Il libro segreto di un musicista, Nardini Editore, 1972
- Daniel Levy – Eufonia, il suono della vita, Cassiopeia, 1986
- Claudio Gregorat – La musica come mistero del suono, Convivio, 1988
- Vasilij Kandinskij – Lo spirituale nell’arte, SE, 1996
- Max Luscher – Il test dei colori, Casa Editrice Astrolabio, 1978
- Lia Luzzatto e Renata Pompas – Il significato dei colori, Bompiani, 2017